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Che ti fosse carezza la sera

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Vorrei tanto
che ti fosse carezza la sera
in questa notte di gelo dove non c'è l'aurora.

Vorrei che mi ascoltassi anche ora,
adesso che le ore sono tutte uguali
aggrappate a fili di seta di vane speranze
sospese al biancore di pareti irreali.

Vorrei che ti ricordassi
il canto dell'onda
di un'estate al mare,
nel bagliore al tramonto dell'ultimo sole
e l'azzurro magnifico del tuo sguardo
di giovane donna rivolto all'orizzonte blu cobalto,

adesso che il cielo nei tuoi occhi s'è spento,
rosa smarrita nella notte,
e mi guardi immemore ed indifesa
mentre nascondo una lacrima
in un addio senza parole.


A mia madre



 Alberto Becca - 24/01/2017 06:52:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

nel desiderio di fermare il tempo, di fissare il ricordo della vita piena, felice, dove i cinque sensi pienamente colgono il tesoro della natura, si cela il mistero dell’ esistenza e del suo evolversi, spesso in modo lento, penoso, drammatico, vero la sua conclusione (terrena)

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